lunedì 9 febbraio 2015

Birdman, tazze e tecnologie avverse

Buongiorno innanzitutto.

Già comincio a scrivere con occhio tremulo e vena gonfia post-incazzatura nei confronti di Google + e tecnologie informatiche in generale che mi fanno regredire allo stato mentale     "erameglioquandosistavapeggioaltrochequestediavolerietecnologichemegliosemprecartaepennachenonsisamai".

Da giovane pischella internauta, ignara dei pericoli e delle insidie che si celavano dietro quell'aura di figaggine assoluta di internet, mi cimentai (sentendomi tra l'altro molto moderna e all'avanguardia) nella creazioni di settemila account, profili, pagine e blog che oggi, puntualmente, ricicciano dai canali di ricerca come un'eredità atavica che non c'è verso di scrollarsi di dosso.
Nei giorni passati quindi ho cercato invano di cancellare vecchi profili tra i quali appunto, quelli di Google +. E voi direte: "ma daiii, non sei capace? Si fa così, spunti lì, poi clicchi là, ecco. Che ci vuole. Un attimo." 
Si certo. Vi posso assicurare che ho fatto esattamente così, ho spuntato lì, ho cliccato là e ecco. Ecco.

Niente. Gli account sono collegati, se ne cancello uno sparisce il canale youtube, se ne elimino un altro il blog o tutte le applicazioni sul telefono, mi arrivano messaggi con richieste di nuove password, piccioni viaggiatori che bussano imprecando alla porta recando missive con minacce di morte e se metto su l'acqua per la pasta non bolle mai nemmeno se faccio finta di non guardare.

Da qui, la decisione definitiva. Lascio tutto come è. Meglio non "smucicare" oltre (passatemi il termine) e lasciare che io abbia settemila incasinatissimi account e profili, salvaguardando in più la mia salute mentale. Spero che non ci siano problemi nella visualizzazione del blog, nel caso fatemi sapere. (Tramite piccione viaggiatore, ovviamente).


Dopo questa digressione, che avrà convinto gli unici due lettori a chiudere immediatamente questa pagina e giurare a se stessi che non leggeranno mai, mai più un blog in vita loro, vorrei parlarvi di Birdman, uno dei film stracandidati all'oscar.









Visto ieri sera al cinema, a me è piaciuto molto. Al contrario di come si potesse pensare appena furono rilasciate le prime immagini del set cinematografico, questo non è un film supereroistico su Birdman, personaggio di Hanna e Barbera o (da come ho appreso in questo istante cercando l'immagine del suddetto supereroe su internet) nè sul giocatore di basket Birdman Andersen, nè sul rapper Birdman Ymcmb.
(Il che mi ha fatto riflettere su come i nomi in inglese, per alcune cose, siano in effetti molto più fighi rispetto a quelli italiani. Insomma, la mia conclusione è che il rapper Birdman non credo avrebbe avuto mai il coraggio di chiamarsi così se fosse nato a Zepponami, per dire).




Riggan Thompson (Michael Keaton) è un attore legato alla sua più celebre interpretazione, quella del supereroe Birdman, che lo ha reso famoso e molto ricco. Riggan però desidera svincolarsi dalla figura dell'attore incapace che interpreta blockbuster da milioni di dollari. Vuole realizzarsi, fare teatro, o meglio, vuole dimostrare al pubblico di essere un bravo interprete, un artista profondo e sensibile. Vuole cambiare, in realtà, non quello che è, ma la percezione che gli altri hanno di lui. 

E' un film sulle fragilità ed il proprio ego, sulla paura di essere dimenticati, di scomparire senza che nessuno parli di noi, lodandoci, elencando quella serie di doti incredibili che hanno segnato il nostro percorso, desiderando di essere come noi, di essere noi.
E'un film tutt'altro che superficiale, forte e diretto a tratti comico ed ironico ed anche un pò amaro. Chi siamo noi? Ci accontentiamo di esistere o desideriamo tutti compiere quel gesto estremo pur di rimanere vivi, reali, importanti anche dopo la nostra morte? 
Questo e molti altri interrogativi pone questo film, che ho trovato così pieno di messaggi e di differenti livelli di lettura, che ancora devo ben metabolizzare, ma l'ho trovata una pellicola  veramente intelligente e molto ben girata.

L'unica cosa che ho trovato un pò fastidiosa, dico la verità, la "colonna sonora", che in realtà proprio colonna sonora non è, ma non voglio anticiparvi nulla se non l'avete visto.
In alcuni punti l'ho trovata, si adatta, ma un pò troppo presente. (Questo mio commento ha generato gridolini di dissenso con annesse facce incredule, voi che ne pensate?) 

Ovviamente questa mia "similrecensione", racchiude più che altro una serie di pensieri, riflessioni riguardo al film, non vuole dire nulla di più in realtà, se non: vedetelo.
E' un film che a mio parere merita, fatemi sapere se lo avete visto, se siete d'accordo con me o se vi ha lasciato qualcosa di diverso.

Concludo questo articolo semiserio con la foto di quello che è stato classificato (da una giuria di esperti) uno dei regali più belli degli ultimi 20 anni. Sorseggiare tisane e caffè da una tazza così mi fa sentire subito più nerdelegante. 
Che la forza sia con voi!







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